mercoledì 8 giugno 2011

Gli occhi del cuore (ma Boris non c’entra)

Si, a scanso di equivoci, la serie televisiva trasmessa da Fox non è l’oggetto di questo post, che invece trae spunto dalla Lettera di S. Paolo agli Efesìni (1, 17ss.), proclamata domenica scorsa, solennità dell’Ascensione del Signore.

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.


Si tratta di resistere alle sollecitazioni del mondo, di purificare il cuore, uscendo da sé:
"Beati i puri di cuore perché vedranno Dio"(Mt 5,8).
Il cuore dunque, organo vitale, non semplicemente strumento di sussulti emotivi ma soprattutto custode della coscienza e della ragione pensante.
Solo così, per dirla con Chiara Lubich, "si può vedere Dio, cioè capire la sua azione nella nostra vita e nella storia, sentire la sua voce nel cuore". Essere e rimanere in Lui.

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