L’Epifania è "una festa
della luce" aperta a tutte le genti senza distinzione alcuna di provenienza. “Àlzati, [Gerusalemme,] rivestiti di luce, perché viene la tua
luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1). Benedetto XVI all'Angelus di stamani ha precisato:"Ma, al di là della loro posizione geografica, per tutti i popoli vale la parola di Cristo: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Gesù è il sole apparso all’orizzonte dell’umanità per illuminare l’esistenza personale di ognuno di noi e per guidarci tutti insieme verso la meta del nostro pellegrinaggio, verso la terra della libertà e della pace, in cui vivremo per sempre in piena comunione con Dio e tra di noi". E in questo senso il Santo Padre nell’omelia odierna ha ribadito un concetto a lui tanto
caro, prendendo spunto proprio dall’esperienza dei Magi che “hanno seguito la stella”, per
cui provarono una gioia grandissima
(Mt 2,1-12): “ Attraverso il linguaggio della creazione hanno trovato il
Dio della storia. Certo, il linguaggio della creazione da solo non basta. Solo
la Parola di Dio che incontriamo nella Sacra Scrittura poteva indicare loro
definitivamente la strada. Creazione e Scrittura, ragione e fede devono stare
insieme per condurci al Dio vivente”.
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