domenica 14 aprile 2013

Volontà di sinodalità

“Il Santo Padre Francesco, riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle congregazioni generali precedenti il conclave, ha costituito un gruppo di cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della costituzione apostolica Pastor bonus sulla Curia romana”. 
La notizia su L’Osservatore Romano, che riporta un comunicato della Segreteria di Stato vaticana. A 30 giorni dalla sua elezione al soglio di San Pietro, papa Francesco ha voluto mandare un altro preciso segnale del suo pontificato: la questione della riorganizzazione del governo centrale della Chiesa cattolica è tutt'altro che accantonata, la scelta della collegialità non è solo parole, ma si estrinseca con una volontà sinodale.

I nomi dei porporati scelti sono significativi, sia per provenienza (comprendendo i cinque continenti), che per sensibilità all’interno del Sacro Collegio. 
I Cardinali che consiglieranno il Papa sono : Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, in India; Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera; Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, in Congo; Sean O’Malley, arcivescovo di Boston; George Pell, arcivescovo di Sydney; e Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras. Sarà proprio quest'ultimo, latinoamericano come papa Bergoglio, a coordinare i lavori del gruppo, mentre il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, avrà la funzione di segretario. 

La prima riunione collettiva del gruppo è stata fissata per i giorni 1-3 ottobre 2013. Papa Francesco è già in contatto con i Cardinali scelti, mentre prosegue il suo lavoro di conoscenza della Curia attraverso le consuete udienze con i prefetti delle Congregazioni e dei diversi dicasteri. 

A proposito della Curia Romana, la cui attuale origine si fa risalire al 1588 e alla Costituzione Immensa aeterni Dei  di Sisto V, se ne ricorda la struttura secondo quanto previsto dal  Codice di diritto canonico: “La Curia Romana, mediante la quale il Sommo Pontefice è solito trattare le questioni della Chiesa universale, e che in suo nome e con la sua autorità adempie alla propria funzione per il bene e a servizio delle Chiese, è composta dalla Segreteria di Stato o Papale, dal Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa, dalle Congregazioni, dai Tribunali, e da altri organismi; la loro costituzione e competenza vengono definite da una legge peculiare”. 

E proprio con riferimento alla legge peculiare, nel 1908 san Pio X con la Sapienti Consilio adeguò le strutture dopo la fine del potere temporale sopraggiunta nel 1870. Ancora Paolo VI nel 1967 intervenne con la Regimini Ecclesiae Universae per conformare la Curia alle disposizioni del Vaticano II e in particolare aprirla ad una maggiore collegialità, anche se di fatto finì per accrescere il potere di coordinamento della Segreteria di Stato. E così pure la Pastor Bonus del beato Giovanni Paolo II del 1988.

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