venerdì 28 settembre 2012

"Spendersi" per l'amico

Al tempo di Facebook in cui basta un click per definirsi amici, parlare dell’amicizia può sembrare pleonastico. E invece, senza presunzione, serve perché aiuta a riscoprire un valore di sempre. 

Una volta qualcuno distingueva tra amici e conoscenti, amando precisare la distinzione. Così come c’era chi mostrava le dita di una mano per indicare che erano abbondanti per enumerare i suoi amici. 

 In fondo l’amicizia, quella vera, comporta una grande responsabilità, quella di prendersi cura dell’amico, che ci si senta, in qualche modo, custodi del suo cuore, che ci si preoccupi di lui. In poche parole , che ci si faccia in quattro per lui. Proprio l'affetto, il tempo, le energie, il pensiero, che si "spendono" per l'amico sono la riprova di quanto l'amico stesso sia importante. 

 Personalmente proprio qualche giorno fa ho avuto modo di condividere spazi di amicizia altrui che sono diventati miei, edificandomi. 

E mi sono ritrovato con S. Agostino : “Amando il prossimo rendi puro il tuo occhio per poter vedere Dio. Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?".

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