domenica 16 marzo 2014

Metodo Bergoglio

Il 13 marzo scorso si è compiuto il primo anno di pontificato di Francesco. Tanto si è detto e scritto e tanto si continuerà a dire per la “novità” dello stile di questo Papa. Uno stile proprio dell’uomo di Chiesa Bergoglio, messo in atto da Vescovo di Buenos Aires e che prosegue da Vescovo di Roma. E cioè quello di mettersi «in cammino» verso le periferie come «Chiesa samaritana» chiamata a «curare i feriti» e annunciare il kerygma , l’essenziale del Vangelo. 

Ecco proprio questo richiama l’immagine evangelica di Gesù che accosta e accompagna i discepoli di Emmaus. Come non vedere ciò per esempio nella ricerca continua dell’accostamento all’altro, che gli si fa incontro, in qualsiasi occasione tra gli ormai milioni di persone che accorrono per vedere il Papa. Una per tutte valga l’immagine, che ha subito fatto il giro del mondo, del Papa che attende che una ragazza prepari lo smartphone e poi l’inquadratura per fare un selfie sorridente. Con semplicità e naturalezza, come quando arriva al Quirinale a bordo di una comunissima Ford Focus. O quando sale la scaletta dell’aereo con la borsa nera oppure in pullmann si reca, insieme ad altri prelati, ad Ariccia per gli esercizi spirituali. E l’elenco potrebbe continuare.

Ma non è certamente solo una questione di immagine, perché il metodo Bergoglio si riempie di contenuti per il modo come papa Francesco parla, come ascolta, come sorride. E soprattutto per il modo positivo con cui annuncia la verità custodita dalla Chiesa, di cui è, come ogni fedele,e  si sente figlio

Anche questo rappresenta una novità che aiuta a farsi strada nel cuore di chi non superficialmente ascolta. Si pensi per esempio al matrimonio, di cui descrive la peculiarità data dalla bellezza e dall'armonia che si crea nella differenza risultante dall'alleanza tra un uomo e una donna. In questo contesto positivo emerge, senza quasi doverlo far notare, quanto sia inadeguato usare lo stesso termine per altro tipo di unioni. 

Il magistero di Papa Francesco, dunque, si nutre di questo vitale scambio, naturale e diretto, con i fratelli di fede. E non solo.

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