giovedì 25 agosto 2011

In compagnia di Rut, la moabita, e non solo

Durante questo tempo di ferie ho accolto il suggerimento del Santo Padre di iniziare a scoprire alcuni libri della Bibbia, che normalmente non sono conosciuti.

Il grande Papa teologo, reduce dalla memorabile esperienza della GMG madrilena, com’è nel suo stile pedagogico offre una chiara indicazione metodologica: “tenere a portata di mano, durante il periodo estivo o nei momenti di pausa, la santa Bibbia, per gustarla in modo nuovo, leggendo di seguito alcuni suoi Libri, quelli meno conosciuti e anche quelli più noti, come i Vangeli, ma in una lettura continuata. Così facendo i momenti di distensione possono diventare, oltre che arricchimento culturale, anche nutrimento dello spirito, capace di alimentare la conoscenza di Dio e il dialogo con Lui, la preghiera. E questa sembra essere una bella occupazione per le ferie: prendere un libro della Bibbia, così avere un po' di distensione e, nello stesso tempo, entrare nel grande spazio della Parola di Dio e approfondire il nostro contatto con l'Eterno, proprio come scopo del tempo libero che il Signore ci dà”.

Personalmente ho iniziato col breve libro di Rut, “ una straniera che conosce Dio e sperimenta la sua provvidenza”. Di origine moabita, Rut, alla morte del marito sposa , in applicazione alla legge del levirato, un parente di quest’ultimo. Dal suo matrimonio nasce Obed, che sarà nonno di Davide.

Una lettura edificante per capire come viene ricompensata la fiducia in Dio, la cui misericordia, estendendosi anche su una straniera, non conosce confini. Insomma, pane per questi tempi.

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