Nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, che la Chiesa celebra in questa domenica “fra l'ottava di Natale”, ci è data l’occasione per richiamare il disegno di Dio sulla famiglia. Naturalmente questo è possibile se si procede in un’ottica di fede.
Più che mai opportuno è farlo in un tempo quale quello che viviamo, in cui si constatano crescenti difficoltà, come la degradazione della sessualità, la visione materialistica ed edonistica della vita, l’atteggiamento permissivo dei genitori, l’indebolirsi dei vincoli familiari e della comunicazione tra generazioni. Per culminare il tutto nella “disintegrazione” della stessa famiglia aperta alla vita e nata dall’amore reciproco di un uomo e di una donna.
Del resto, ormai si lega il concetto di famiglia ad una dimensione storico-culturale, che vuole fare giustizia di ogni riferimento trascendente.
E tuttavia, la famiglia è la prima cellula della società e della Chiesa. Dio l’ha creata a sua immagine (Gn 1,26) e ha affidato all’uomo il compito di crescere, di moltiplicarsi, di riempire la terra e di sottometterla (Gn 1,28). Questo disegno si avvera quando l’uomo e ha donna, unitisi intimamente, si rendono cooperatori di Dio nell’amore per il servizio della vita.
Gli sposi sono chiamati a replicare il loro si nella quotidianità, segnata dalla sofferenza della croce nella speranza della risurrezione. Con lo stile della casa di Nazaret, per dirla col beato Paolo VI, alla famiglia nella Chiesa tocca il compito della evangelizzazione e della catechesi, mentre nella società civile essa è chiamata a testimoniare i valori evangelici annunciati, promuovendo la giustizia sociale, aiutando i poveri e gli oppressi. In questo senso, è fondamentale l’educazione alla libertà, ad un forte senso morale, alla fede e agli autentici valori umani e cristiani.
Quest’anno la ricorrenza della Santa Famiglia si carica di un altro speciale significato in coincidenza col Giubileo della Misericordia. Oggi si è celebrato il primo grande evento giubilare dopo l’apertura delle Porte Sante, appunto il Giubileo della famiglia.
Un’altra tappa per la famiglia dopo la celebrazione del "doppio" Sinodo 2014-2015, mentre si attende l’Esortazione apostolica, che chiuderà questa lunga e complessa riflessione. Papa Francesco, a conclusione della sua omelia
ha detto:
“Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli altri, senza nascondere nulla. Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono. Affido a tutte voi, care famiglie, questo pellegrinaggio domestico di tutti i giorni, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno più che mai bisogno”.
Nello scrivere questa nota, il pensiero va, perciò, ai giovani che si rendono protagonisti di questa missione nella Chiesa e nella stessa comunità sociale in cui vivono. Consentendomi una digressione personale, rivolgo il mio sguardo a mio figlio Timoteo e a Serena che l’8 dicembre scorso, hanno celebrato il loro matrimonio.