Con il rito odierno delle Ceneri, inizia il tempo liturgico della Quaresima che Papa Benedetto XVI nel suo Messaggio ha incentrato su questo brano della Lettera agli Ebrei: " Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone" (10, 24)
mercoledì 22 febbraio 2012
domenica 19 febbraio 2012
Quella mite fermezza
Settimana piena questa appena
conclusasi per i vertici della Chiesa cattolica. Ieri il concistoro nel quale
Benedetto XVI ha creato 22 nuovi cardinali, preceduto venerdì da una riunione
del Collegio cardinalizio, mentre giovedì scorso nell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede
si è festeggiato l’anniversario dei Patti Lateranensi con un incontro tra
le autorità vaticane e italiane.
Il tutto, mentre sullo sfondo si
stagliano polveroni di cronache vaticane non certo edificanti e subito riprese
dai media. Interessante appare al riguardo un intervento di Vittorio Messori
sul Corriere della Sera, così come quanto affermato sullo stesso quotidiano dal
card. Walter Kasper.
Significativo tuttavia rimane l’invito
del Pontefice rivolto ieri nel concistoro alla conclusione dell’Allocuzione: “E pregate anche per me,
affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina
sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa”.
Ma il Papa non ha omesso di
ammonire gli stessi cardinali, ricordando :”Il dono totale di sé offerto da
Cristo sulla croce sia per voi principio, stimolo e forza per una fede che
opera nella carità. La vostra missione nella Chiesa e nel mondo sia sempre e
solo «in Cristo», risponda alla sua logica e non a quella del mondo, sia
illuminata dalla fede e animata dalla carità che provengono a noi dalla Croce
gloriosa del Signore”.
sabato 11 febbraio 2012
Il "subito" di Dio
Venne da lui un lebbroso, che lo
supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Ne ebbe
compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii
purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu
purificato (Mc 1,40-42).
L'immediatezza dell'intervento divino non obbedisce certamente al "tutto e subito" che permea la nostra società di consumisti insoddisfatti, ma è frutto della "compassione" di Gesù ed evoca l'urgente bisogno, perché scrollata la "lebbra" del peccato, l'uomo risanato possa lodare Dio.
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