È dedicata alla vita contemplativa femminile la Costituzione apostolica Vultum Dei quaerere,
firmata da Papa Francesco il 29 giugno scorso e presentata
il successivo 22 luglio, nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato per la prima volta la “festa” liturgica di Maria Maddalena.
La Vultum Dei quaerere, “La ricerca del volto di Dio”, viene data con la forma della Costituzione apostolica, cioè di un documento solenne che sottolinea l’importanza della materia e arriva a 66 anni dalla pubblicazione della precedente Costituzione Sponsa Christi (1950) di Pio XII.
E’ lo stesso Francesco a precisare la ratio di questo suo atto magisteriale: “A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, dopo le dovute consultazioni e attento discernimento, ho ritenuto necessario offrire alla Chiesa, con particolare riferimento ai monasteri di rito latino, la presente Costituzione Apostolica, che tenesse conto sia dell’intenso e fecondo cammino percorso dalla Chiesa stessa negli ultimi decenni, alla luce degli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, sia delle mutate condizioni socio-culturali. Questo tempo ha visto un rapido progresso della storia umana: con essa è opportuno intessere un dialogo che però salvaguardi i valori fondamentali su cui è fondata la vita contemplativa, la quale, attraverso le sue istanze di silenzio, di ascolto, di richiamo all’interiorità, di stabilità, può e deve costituire una sfida per la mentalità di oggi. Con questo Documento desidero ribadire il mio personale apprezzamento, unitamente al riconoscimento grato di tutta la Chiesa, per la singolare forma di sequela Christi che conducono le monache di vita contemplativa, che per non poche è vita integralmente contemplativa, dono inestimabile e irrinunciabile che lo Spirito Santo continua a suscitare nella Chiesa” (n.8).
Al documento, che si chiude con 14 articoli dispositivi, seguirà una nuova Istruzione che sarà redatta dalla competente Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e che riguarderà i temi indicati al n. 12 del documento e cioè: formazione, preghiera, Parola di Dio, Eucaristia e Riconciliazione, vita fraterna in comunità, autonomia, federazioni, clausura, lavoro, silenzio, mezzi di comunicazione e ascesi.
La Costituzione, tiene conto del cammino percorso dalla Chiesa negli ultimi decenni e delle mutate condizioni socio-culturali ed è rivolta, appunto, alle religiose contemplative che, secondo le statistiche, sono circa quaranta mila nel mondo, di cui oltre la metà è presente in Europa, dove si trovano anche la maggior parte dei quattro mila monasteri. Segue l’America del Sud e del Nord, l’Asia, l’Africa e l’Oceania.
Papa Francesco ha inteso evocare il cammino ecclesiale compiuto attraverso il Magistero conciliare e pontificio, che ha manifestato sempre una particolare sollecitudine nei confronti di tutte le forme di vita consacrata. Per questo il Pontefice ha citato le fonti di riferimento, tra le quali particolare attenzione meritano con riferimento al Vaticano II la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium e il Decreto sul rinnovamento della vita religiosa Perfectae caritatis. “Il primo colloca la vita consacrata all’interno dell’ecclesiologia del popolo di Dio, al quale appartiene a pieno titolo, per la comune chiamata alla santità e per le sue radici nella consacrazione battesimale. Il secondo chiede ai consacrati un rinnovamento adeguato alle mutate condizioni dei tempi, offrendo i criteri irrinunciabili di tale rinnovamento: fedeltà a Cristo, al Vangelo, al proprio carisma, alla Chiesa e all’uomo di oggi” (n. 7). Così come, aggiunge il Pontefice: “Non possiamo dimenticare l’Esortazione apostolica post-sinodale Vita consecrata, del mio predecessore san Giovanni Paolo II. Questo documento, che raccoglie la ricchezza del Sinodo dei Vescovi sulla vita consacrata, contiene elementi sempre molto validi per continuare il rinnovamento della vita consacrata e rinvigorirne la significatività evangelica nel nostro tempo (cfr soprattutto nn. 59 e 68)” (ibidem).
E ancora, il Papa si diffonde con la citazione di altre disposizioni contenute in successivi documenti come il Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato l’11 ottobre 1992 (cfr. n. 7).
Nell’illustrare il contenuto della contemplazione, che porta ad avere “una mente limpida, in cui risuonano le vibrazioni del Verbo e la voce dello Spirito quale soffio di brezza leggera (cfr 1 Re 19,12)”, il Papa ricorda tuttavia che “In questa quiete silenziosa e assorta della mente e del cuore si possono insinuare varie tentazioni, per cui la vostra contemplazione può diventare terreno di combattimento spirituale, che voi sostenete coraggiosamente a nome e a beneficio della Chiesa intera, che vi sa sentinelle fedeli, forti e tenaci nella lotta. Tra le tentazioni più insidiose per un contemplativo, ricordiamo quella chiamata dai padri del deserto “demonio meridiano”: è la tentazione che sfocia nell’apatia, nella routine, nella demotivazione, nell’accidia paralizzante” (n. 11).
Quanto ai dodici temi della vita consacrata in generale e, in particolare, della tradizione monastica indicati al n. 12, circa la formazione, mentre si precisa che essa "tende a un’armonica condizione di comunione con Dio e con le sorelle, all’interno di una atmosfera di silenzio protetto dalla clausura quotidiana" (n. 13), Francesco ammonisce ad avere "attenzione al discernimento vocazionale e spirituale, senza lasciarsi prendere dalla tentazione del numero e della efficienza" (n. 15).
Viene messa in evidenza poi l’importanza e l’utilità per la vita della Chiesa della preghiera di intercessione per coloro che si trovano in stato di disagio e povertà, facendo esperienza della misericordia risanatrice del Signore (cfr. n. 16).