domenica 27 novembre 2011

L'attesa vigilante

Viviamo giorni in cui certamente sono diversi i motivi per gridare col profeta Isaia in questa I domenica di Avvento: "Se tu squarciassi i cieli e scendessi!" (63,19). E infatti, non mancano le guerre e gli scontri di piazza; decine di disperati per il bisogno continuano a riempire i fondali del Mediterraneo. Per non dimenticare le "evitabili" calamità naturali e soprattutto la "famigerata" altalena dei mercati finanziari i cui effetti toccano ormai tutti da vicino ipotecando il futuro.
L'Avvento è tempo di attesa non passiva; non è aspettare l'intervento dall'alto o peggio del potente di turno. Per il credente in Cristo si tratta invece di incarnare la propria fede dandone testimonianza operosa, passo dopo passo, nella propria quotidianità. Ecco allora che, al di fuori della semplice pratica devozionistica, il Tempo dell'attesa vigilante, come quella che il Vangelo odierno ci invita a vivere (Mc 13, 33-37), diventa Tempo di speranza.
La migliore conclusione è nella preghiera di colletta "O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene...".

giovedì 17 novembre 2011

“Governo di impegno nazionale”

Così il sen. Monti nel discorso al Senato per la fiducia ha definito il proprio ministero, promosso e voluto dal capo dello Sta­to e che trova vasta eco favorevole nell'opinione pubblica. Un governo di tecnici con l’anima, per dirla col direttore di Avvenire, cioè "con le idee chiare e con valori saldi". Rettori, giuristi, avvocati, professori, banchieri, prefetti, ammiragli, che hanno poco da dire e molto da fare per portare il Paese fuori dalle secche economiche e non, operando una transizione ardua. All'insegna di precise parole d'ordine quali credibilità, crescita, coesione e ricerca, il passaggio dal Cavaliere al Professore sta anche in questo, che rappresenta auspicabilmente la fine della politica spettacolo con buona pace di tanti presenzialisti tv che hanno tanto da dire e poco da fare.