martedì 25 novembre 2014

Promuovere la dignità della persona in armonia col "noi-tutti"

Il suo quinto viaggio internazionale, dopo il Brasile dell'estate 2013, la Terra Santa della scorsa primavera, la Corea del sud in agosto e l'Albania del 21 settembre, papa Francesco l’ha dedicato al cuore dell’Europa politica, facendo visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa di Strasburgo.
 
Una scelta significativa, che precede qualsiasi altra visita individuale in uno Stato membro dell'Unione europea.
 
Intervenendo davanti al Parlamento Europeo, papa Francesco per la prima volta ha affrontato il tema dell'Europa, ricordandone le radici cristiane, i valori etici, la difesa dei più deboli. E’ il secondo Papa a visitare il Parlamento europeo dopo Giovanni Paolo II, che vi si recò l'11 ottobre 1988.
 
Il Pontefice, tra l'altro, ha evocato l’immagine della “Scuola di Atene” di Raffaello per descrivere “ l’Europa e la sua storia, fatta del continuo incontro tra cielo e terra, dove il cielo indica l’apertura al trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo, e la terra rappresenta la sua capacita pratica e concreta di affrontare le situazioni e i problemi”. Il futuro dell’Europa dipende dalla riscoperta del nesso vitale e inseparabile fra questi due elementi. Un’Europa che non è più capace di aprirsi alla dimensione trascendente della vita e un’Europa che lentamente rischia di perdere la propria anima e anche quello spirito umanistico che pure ama e difende”.
 
E se “Promuovere la dignità della persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici”, papa Bergoglio apre la riflessione sulla tendenza giuridica che porta ad affermare i diritti del singolo “ma senza tenere conto che ogni essere umano è legato a un contesto sociale, in cui i suoi diritti e doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa”.
 
I legislatori europei sono stati, quindi, richiamati ad approfondire una cultura che si basi sui diritti umani per collegare la dimensione individuale a quella “del bene comune” a quel “noi-tutti”, richiamando la Caritas in veritate di Benedetto XVI, “formato da individui, famiglie e gruppi intermedi, che si uniscono in comunità sociale. Infatti, se il diritto di ciascuno non è armonicamente ordinato al bene più grande, finisce per concepirsi senza limitazioni e dunque per diventare sorgente di conflitti e di violenze”.

lunedì 17 novembre 2014

La complementarietà uomo donna alla base del matrimonio e della famiglia

Papa Francesco, rivolgendosi   oggi ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna, promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede,  evocando san Paolo (cfr 1 Cor 12), ha notato che  “riflettere sulla complementarietà non è altro che meditare sulle armonie dinamiche che stanno al centro di tutta la Creazione. Questa è la parola chiave: armonia. Tutte le complementarietà il Creatore le ha fatte perché lo Spirito Santo, che è l’autore dell’armonia, faccia questa armonia”.
 
E ricordando che “complementarietà sta alla base del matrimonio e della famiglia, che è la prima scuola dove impariamo ad apprezzare i nostri doni e quelli degli altri e dove cominciamo ad apprendere l’arte del vivere insieme”, il Santo Padre ha aggiunto:” La complementarietà assume molte forme, poiché ogni uomo e ogni donna apporta il proprio contributo personale al matrimonio e all’educazione dei figli. La propria ricchezza personale, il proprio carisma personale, e la complementarietà diviene così di una grande ricchezza. E non solo è un bene, ma è anche bellezza”.
 
E, infine, Francesco ha ammonito: “La famiglia è un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale, di cultura, ecc. Noi non possiamo qualificarla con concetti di natura ideologica, che hanno forza soltanto in un momento della storia, e poi decadono. Non si può parlare oggi di famiglia conservatrice o famiglia progressista: la famiglia è famiglia! Non lasciatevi qualificare da questo o da altri concetti di natura ideologica. La famiglia ha una forza in sé”.

lunedì 10 novembre 2014

Il tempio come figura della Chiesa

La festa della Dedicazione della basilica lateranense, celebrata quest’anno nella XXXII domenica del T.O., ci richiama l’importanza per la cristianità di questa chiesa romana, ma anche il senso e la portata nella Chiesa della cattedrale.

 Va detto o ricordato che la casa del Vescovo di Roma, è proprio a san Giovanni in Laterano, la "cattedrale" di Roma, che perciò è la più importante di tutto il mondo perché è da quella "cattedra" che il Pontefice con il suo magistero aiuta e sostiene tutti i credenti in Gesù. E’ stato proprio papa Francesco che ci ha ricordato la natura del ministero petrino, presentandosi la sera della sua elezione dalla loggia della basilica vaticana per la benedizione apostolica Urbi et Orbi come Vescovo della Chiesa di Roma, “che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese”. “Presidenza nella carità” che viene riconosciuta dalle Chiese di tutto il mondo, unendosi in questa festa alla Chiesa di Roma. Analogamente avviene per la festa della Dedicazione della chiesa cattedrale di ogni diocesi, alla quale sono “unite” le parrocchie e le comunità che ne dipendono.
 
Il tempio come figura della Chiesa (cfr. LG 6) diventa un richiamo alla comunità e alla comunione, cui tutti i fedeli in Cristo sono chiamati a vivere e operare con una sincera e costante solidarietà. Sebbene per noi credenti nel Cristo incarnato e Salvatore del mondo sia questi il vero tempio, cioè il luogo nel quale è possibile, per ogni uomo fare esperienza del vero Dio, è anche necessario che l'uomo disponga di uno spazio per vivere la propria fede religiosa con adeguata intimità spirituale. Dedicato appunto al Signore.

lunedì 3 novembre 2014

Orsono 31 anni...

Voglio aprire una parentesi di carattere personale su questo blog. Orsono 31 anni, oggi, che mi trovo in Umbria, ad Assisi e dal 1985 a S. Maria degli Angeli. In questa terra verde ormai ho trascorso l'esatta metà della mia esistenza, dopo aver passato la prima metà nella natia Sicilia tra Gallodoro (ME), che mi diede i natali, e la mia città d’elezione, Messina, ove sono cresciuto e formato culturalmente.
 
 
Formazione che ho proseguito ad Assisi, passando per Roma per gli studi specialistici in diritto canonico, soprattutto sul piano umano, avendo messo su famiglia oltre all'impegno nell'insegnamento e nell'attività prevalente di avvocato canonista. Formazione fatta di relazioni familiari e d'incontro di decine di giovani nell'ambito scolastico ed accademico. Così come per l'ascolto e l'assistenza giudiziale di altrettante persone in difficoltà coniugale.
 
E' il caso di dire con la grazia del Signore, amen.
 
Il Signore disse ad Abram:
"Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.
Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra". (Gn 12, 1-3)