sabato 30 ottobre 2010

L'abc dell'amore

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra”.

Nella bagarre morale che pervade il nostro tempo, trovo bello soffermarmi su questa Parola dal libro della Sapienza, proclamata nella liturgia di questa XXXI domenica del Tempo Ordinario. Così come puntuale giunge il monito di Benedetto XVI ai 100.000 giovani di Azione Cattolica che gremivano piazza S. Pietro. Proprio nei giorni in cui di amore si parla (e non solo) come bene di consumo con la donna che funge da oggetto, il Papa ha detto: «Voi non potete e non dovete adattarvi a un amore ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto per sé e per gli altri, incapace di castità e di purezza: questa non è libertà. Molto "amore" proposto dai media, in internet, non è amore, ma è egoismo, chiusura, vi dà l’illusione di un momento, ma non vi rende felici, non vi fa grandi, vi lega come una catena che soffoca i pensieri e i sentimenti più belli, gli slanci veri del cuore, quella forza insopprimibile che è l’amore e che trova in Gesù la sua massima espressione e nello Spirito Santo la forza e il fuoco che incendia le vostre vite, i vostri pensieri, i vostri affetti». Nella stessa circostanza odierna, il card. Bagnasco, presidente della CEI, si è indirettamente rivolto al mondo degli adulti, chiamato ad essere di esempio, dì dire parole “vere e alte”, in quella che secondo gli "Orientamenti pastorali" per il nuovo decennio pubblicati nei giorni scorsi, è una sfida educativa, chiamata a rispondere al bisogno diffuso di educazione completa della persona ad ogni età. Come dire, si ricomincia dall’abc dell’amore

mercoledì 20 ottobre 2010

Il Papa ai seminaristi e non solo

Alla fine dell'anno sacerdotale Benedetto XVI ha inviato una lettera ai seminaristi, tratteggiando con il solito stile sobrio e penetrante il cammino di formazione umana e cristiana del sacerdote. E' un'altra perla pastorale di questo Pontificato per chiarezza di sintesi e per il modo come si rivolge all'intelligenza e al cuore di chi la legge. Parla ai candidati al ministero sacro, ma è sicuramente utile a chiunque per il cammino personale nella fede del Cristo. Il Papa aiuta a riflettere sul significato della preghiera quotidiana come strumento di “contatto interiore con Dio, punto di riferimento della nostra vita” e “che si dona a noi nell'Eucaristia”. Così come viene sottolineata l'importanza del sacramento della Penitenza “per opporsi all'abbrutimento dell'anima, all'indifferenza che si rassegna al fatto di essere fatti così”, e, lasciandosi perdonare, imparare a perdonare gli altri. Nell'elencare le diverse discipline che impegnano lo studio dei seminaristi, il Papa ha ricordato l'importanza del diritto canonico “nella sua necessità intrinseca e nelle forme della sua applicazione pratica”e, affermando che “una società senza diritto sarebbe una società priva di diritti”, ha aggiunto:”Il diritto è condizione dell'amore”. Altro che aridità delle norme. E, infine, sul piano della maturazione umana, il riferimento “alla integrazione della sessualità nell'insieme della personalità, intesa cioè non solo come “dono del Creatore”, ma anche come “compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano”. Benedetto XVI, nell'evocare la banalizzazione della sessualità, non ha omesso di accennare agli abusi sessuali di bambini e giovani da parte di sacerdoti. Fenomeno grave, che ha sfigurato il ministero dei colpevoli oltre alle distruzioni causate alle vittime, ma che non intacca tuttavia la “missione sacerdotale, la quale rimane grande e pura” grazie a “sacerdoti convincenti, plasmati dalla loro fede. Sacerdoti che” testimoniano che in questo stato, e proprio nella vita celibataria, si può giungere ad un'umanità autentica, pura e matura”.E non è poco, anzi, vista la necessità di sacerdoti, anche in questo tempo dominato dalla tecnica e segnato dalla globalizzazione, quali messaggeri tra gli uomini del “Dio che si è mostrato in Gesù Cristo e che ci raduna nella Chiesa universale, per imparare con Lui e per mezzo di Lui la vera vita e per tenere presenti e rendere efficaci i criteri della vera umanità”. Il Dio di cui “gli uomini avranno sempre bisogno”.