Domenica scorsa, con l’apertura della Porta Santa in tutte le Chiese particolari del mondo, si è dato avvio all’Anno Giubilare della Misericordia
dopo che Papa Francesco l’8 dicembre aveva aperto la Porta Santa della Basilica di S. Pietro.
E dopo che, per la prima volta, la stessa apertura della Porta Santa nella Basilica vaticana era sta preceduta , nella prima domenica di Avvento, il 29 novembre scorso, da quella della Cattedrale di Bangui (Repubblica Centrafricana).
Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti – Vasto, intervenendo su Il Sole 24 Ore, enucleando le ragioni del fatto che il Papa abbia voluto centrare questo Giubileo proprio sul tema della misericordia, le ha individuate a livello storico e teologico. Ciò nel solco del magistero pontificio da san Giovanni XXIII allo stesso Francesco, passando per il beato Paolo VI, S. Giovanni Paolo II, che con l'Enciclica Dives in misericordia aveva evidenziato la necessità della misericordia nella cultura dei nostri giorni, e Benedetto XVI, che proprio alla carità e alla misericordia aveva dedicato l'Enciclica Deus caritas est.
Nell'evocare la ragione di carattere storico, Forte scrive: “siamo usciti da poco da un secolo, il Novecento, che, definito da alcuni “il secolo breve” (Eric Hobswam) per la rapidità con cui si sono succeduti eventi epocali quali le due guerre mondiali, il genocidio armeno, la Shoah e la stagione della “guerra fredda”, potrebbe non di meno essere descritto come “il secolo tragico”, segnato come pochi altri dalla violenza, al punto che alla fine di esso un terzo dell’umanità di inizio secolo risultava sterminato dagli eventi drammatici che lo hanno attraversato. È proprio al cuore di questo secolo violento e sanguinario che è risuonato nel mezzo dell'Europa devastata dai totalitarismi e dalla guerra il messaggio ricevuto da una giovane donna polacca, Suor Faustina Kowalska, morta ad appena trentatre anni e canonizzata da Giovanni Paolo II nell'anno 2000: è l'annuncio dell’infinita misericordia di Dio, del suo amore gratuito, tenero e compassionevole per ognuna delle Sue creature, nessuna esclusa. È la rivoluzione del perdono in un mondo stravolto da odi e conflitti e bagnato dal sangue d’innumerevoli vittime… La misericordia di Dio verso ogni uomo e quella di ciascuno verso il suo prossimo è la forza che cambia il mondo e la vita, libera dall'odio ed edifica un'umanità riconciliata per il bene di tutti. La fine del “secolo breve” e gli inizi del terzo millennio non hanno purtroppo modificato gli scenari della violenza: dall’11 Settembre 2001, con l'attacco alle Torri Gemelle, i primi anni del nuovo secolo sono stati un susseguirsi di conflitti e di negazioni dell'altro, tanto da indurre Papa Francesco a parlare di una terza guerra mondiale “a pezzi”. Ecco perché c'è tanto bisogno di misericordia!”.
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