“Il Natale è una festa nella quale si fa tanto rumore. Mentre viviamo questo periodo di attesa sarebbe importante invece riscoprire il silenzio, come momento ideale per cogliere la musicalità del linguaggio con il quale il Signore ci parla. Un linguaggio — ha detto papa Francesco
durante la messa celebrata giovedì mattina, 12 dicembre, nella cappella di Santa Marta — tanto simile a quello di un padre e di una madre: rassicurante, pieno di amore e di tenerezza”.
Il Papa, richiamando l’incontro del Signore con Elia (cfr 1 Re 19,11-13), ha aggiunto: “è usata una parola bellissima che non si può tradurre con precisione: era in un filo sonoro di silenzio. Un filo sonoro di silenzio: così si avvicina il Signore, con quella sonorità del silenzio che è propria dell’amore”. Ecco perché “Dobbiamo fare silenzio in questo tempo perché, come dice il prefazio, noi siamo vigilanti in attesa”. Col cuore colmo di gioia, come la Chiesa c’indirizza in questa terza domenica di Avvento, detta “domenica della gioia”.
Papa Francesco, con la sua recente esortazione apostolica "Evangelii gaudium"
ha voluto sottolineare l'importanza della gioia nella vita di ogni cristiano.
La gioia cristiana richiede una vita interiore ed umana sempre più qualificata ed elevata, così da annunciare e testimoniare in questo tempo il Vangelo, appunto con gioia, come il Papa insegna già con le prime parole e dell’Esortazione apostolica: "La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall'isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia".
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