La famiglia il tema della 49esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che la Chiesa celebra oggi e per la quale il papa Francesco ha indirizzato il consueto Messaggio dal titolo "Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell'incontro nella gratuità dell'amore".
La prima comunicazione è quella della vita che nasce dalla differenza di maschio e femmina, e si trasmette tra le generazioni, attraverso l’ineludibile incontro tra il maschile e femminile che dà origine a qualcosa di nuovo e irripetibile nel segno di un dono ricevuto e non di un mero prodotto umano.
Papa Francesco scrive:
“Anche dopo essere venuti al mondo restiamo in un certo senso in un “grembo”, che è la famiglia. Un grembo fatto di persone diverse, in relazione: la famiglia è il «luogo dove si impara a convivere nella differenza» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66). Differenze di generi e di generazioni, che comunicano prima di tutto perché si accolgono a vicenda, perché tra loro esiste un vincolo. E più largo è il ventaglio di queste relazioni, più sono diverse le età, e più ricco è il nostro ambiente di vita. È il legame che sta a fondamento della parola, che a sua volta rinsalda il legame. Le parole non le inventiamo: le possiamo usare perché le abbiamo ricevute. E’ in famiglia che si impara a parlare nella “lingua materna”, cioè la lingua dei nostri antenati (cfr 2 Mac 7,25.27). In famiglia si percepisce che altri ci hanno preceduto, ci hanno messo nella condizione di esistere e di potere a nostra volta generare vita e fare qualcosa di buono e di bello. Possiamo dare perché abbiamo ricevuto, e questo circuito virtuoso sta al cuore della capacità della famiglia di comunicarsi e di comunicare; e, più in generale, è il paradigma di ogni comunicazione”.
Per questo oggi, in presenza degli “irrinunciabili media più moderni”, c’è bisogno di “reimparare a raccontare, non semplicemente a produrre e consumare informazione “, orientando così il “rapporto con le tecnologie, invece che farci guidare da esse”.
Al riguardo, il Pontefice aggiunge:
“L’informazione è importante ma non basta, perché troppo spesso semplifica, contrappone le differenze e le visioni diverse sollecitando a schierarsi per l’una o l’altra, anziché favorire uno sguardo d’insieme”. E infatti, in conclusione Francesco afferma: “I media tendono a volte a presentare la famiglia come se fosse un modello astratto da accettare o rifiutare, da difendere o attaccare, invece che una realtà concreta da vivere; o come se fosse un’ideologia di qualcuno contro qualcun altro, invece che il luogo dove tutti impariamo che cosa significa comunicare nell’amore ricevuto e donato. Raccontare significa invece comprendere che le nostre vite sono intrecciate in una trama unitaria, che le voci sono molteplici e ciascuna è insostituibile”.
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