sabato 22 ottobre 2011

Cattolici, tra pre-politica e politica

Lo scorso 17 ottobre, nelle antiche stanze del convento di Montesanto a Todi, si è svolto sul tema “La buona politica per il bene comune” il seminario nazionale del Forum delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro ( Acli, Compagnia delle Opere, Cisl, Mcl, Coldiretti, Confcooperative, Confartigianato) . Erano presenti anche altre importanti componenti associative del mondo ecclesiale, quali Azione Cattolica, Sant'Egidio, Focolarini, Rinnovamento e Neocatecumenali. Un universo in movimento di circa 15 milioni di aderenti.

E’ da qualche tempo ormai che la Chiesa in Italia auspica un cambio di passo nell’approccio politico. Già nel 2008 a Cagliari Benedetto XVI lanciò un appello per una ''nuova generazione'' di cattolici impegnati in politica. Il Papa proprio di recente durante il suo viaggio in Calabria ha ribadito l'auspicio che "scaturisca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune". E non a caso dopo gli ultimi richiami in sede CEI ad un "ricambio d’aria" nella polis, lo stesso card. Bagnasco, aprendo i lavori di Todi si è soffermato sull'impegno ''pre-politico'' dei laici credenti, nella cultura, nella società, nell'educazione a partire dei "valori non negoziabili" per il perseguimento del "bene comune".

Si tratta di procedere dalla coscienza rettamente formata perché il discorso sui valori non negoziabili diventi cultura e prassi politica e non viceversa. Solo così, soprattutto in una società multietnica e multiculturale, si può incontrare l'altro per costruire la città. Per evitare poi di ritrovarsi in una condizione di irrilevanza, tra pre-politica e politica dall'incontro di Todi è emersa, accanto all'esigenza di un nuovo protagonismo dei cattolici, la certezza della necessità di una ''ricomposizione'' del quadro politico che vada oltre l'attuale struttura dell’offerta politica, rivelatasi rissosa e improduttiva.

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