sabato 6 agosto 2016

Pellegrino tra pellegrini

Tutta incentrata sul senso del perdono la meditazione di papa Francesco svolta nel pomeriggio del 4 agosto scorso davanti alla Porziuncola, durante la visita  alla basilica di Santa Maria degli Angeli  per l'ottavo centenario del Perdono di Assisi. Visita particolare, di carattere privato, da pellegrino tra pellegrini, nonostante la folla accorsa per accoglierlo dentro e fuori la basilica angelana.
 
Il Pontefice, partendo dalle parole, che secondo un’antica tradizione san Francesco pronunciò proprio nel luogo della Porziuncola, “Voglio mandarvi tutti in paradiso!”, ed aver evocato la fede nel paradiso professata nella Chiesa attraverso la comunione dei santi, si è soffermato sul senso del perdono:
Quella del perdono è certamente la strada maestra da seguire per raggiungere quel posto in Paradiso. E’ difficile perdonare!... Sappiamo bene, infatti, che siamo pieni di difetti e ricadiamo spesso negli stessi peccati. Eppure, Dio non si stanca di offrire sempre il suo perdono ogni volta che lo chiediamo… Il perdono di Dio non conosce limiti; va oltre ogni nostra immaginazione e raggiunge chiunque, nell’intimo del cuore, riconosce di avere sbagliato e vuole ritornare a Lui. Dio guarda al cuore che chiede di essere perdonato… Quando siamo noi in debito con gli altri, pretendiamo la misericordia; quando invece siamo in credito, invochiamo la giustizia!... Gesù ci insegna a perdonare, e a farlo senza limiti: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette» (v. 22). Insomma, quello che ci propone è l’amore del Padre, non la nostra pretesa di giustizia. Fermarsi a questa, infatti, non ci farebbe riconoscere come discepoli di Cristo, che hanno ottenuto misericordia ai piedi della Croce solo in forza dell’amore del Figlio di Dio.
Da ciò, dunque, la peculiarità del Perdono di Assisi, alla luce del tempo che si vive:
Cari fratelli e sorelle, il perdono di cui san Francesco si è fatto “canale” qui alla Porziuncola continua a “generare paradiso” ancora dopo otto secoli. In questo Anno Santo della Misericordia diventa ancora più evidente come la strada del perdono possa davvero rinnovare la Chiesa e il mondo. Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi. Ripeto: offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi. Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace. Chiediamo a san Francesco che interceda per noi, perché mai rinunciamo ad essere umili segni di perdono e strumenti di misericordia.

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