domenica 29 settembre 2013

Capolinea

I cinque ministri del Pdl si sono dimessi su richiesta dell'ex premier Silvio Berlusconi, aprendo la strada alla crisi del governo di Enrico Letta a cinque mesi dalla sua formazione.

Dimissioni prontamente presentate senza una discussione all’interno del Pdl ma semplicemente per obbedienza al capo indiscusso e indiscutibile e dunque al “padrone”. 

E' stato lo stesso presidente del Consiglio a sottolineare con una nota: "Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l'alibi dell'Iva. La responsabilità dell'aumento dell'Iva è invece proprio di Berlusconi e della sua decisione di far dimettere i propri parlamentari mercoledì, fatto senza precedenti, che priva il Parlamento e la maggioranza della certezza necessaria per assumere provvedimenti che vanno poi convertiti". 

Questo è lo stato dell’arte, che rappresenta il capolinea della nostra “povera” Italia. Ma “Questa volta viene prima l’Italia” . Così conclude il proprio editoriale di oggi il direttore de LA STAMPA, Mario Calabresi, dopo aver auspicato “Gli italiani meritano rispetto. È tempo di chiarezza, di passaggi netti, definitivi. Sappiamo con certezza che la maggioranza dei politici del Pdl non approva questa decisione. Sarebbe ora che trovassero la dignità e la forza di non scambiare l’affetto, la fedeltà e la riconoscenza per il Capo con l’adesione a un gesto che fa del male a tutto il Paese”. 

Non c’è che da unirsi a questo grido dicendo basta e sostenendo il da farsi perché si eviti l’esercizio provvisorio in materia finanziaria e relativo commissariamento da parte degli organismi europei con effetti sanguinosi, economicamente parlando, su noi cittadini. E anche perché si giunga finalmente ad una nuova legge elettorale capace di assicurare vera rappresentanza e governabilità a questo Paese.

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