lunedì 13 gennaio 2014

Cardinali e Chiesa universale

All’Angelus  di ieri papa Francesco ha annunciato di avere scelto 16 nuovi Cardinali, che riceveranno la nomina nel Concistoro che si terrà il prossimo 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro.

Secondo il can. 349 del Codice di diritto canonico “I Cardinali di Santa Romana Chiesa costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere all'elezione del Romano Pontefice, a norma del diritto peculiare; inoltre i Cardinali assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale”.

Originariamente questo Collegio era composto in ogni diocesi da presbiteri per assistere il Vescovo nelle funzioni liturgiche e nel governo pastorale. Successivamente a Roma i presbiteri adottarono in esclusiva l’appellativo di cardinales, cioè incardinati al servizio della Chiesa lateranense, cattedrale del Vescovo di Roma. Ancora oggi, ogni Cardinale, indipendentemente dal luogo di provenienza e di residenza, con la porpora riceve il titolo di una chiesa dell’Urbe, a significare la sua formale incardinazione nel clero di Roma. 

La peculiarità del Collegio cardinalizio deriva innanzitutto dal diritto di provvedere all'elezione del Romano Pontefice. Attualmente il numero massimo di elettori è fissato in 120. Inoltre “i Cardinali assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (can. 349). 

Un ruolo dunque, esclusivamente di servizio alla Chiesa quello di principe della Chiesa, detto anche porporato dal colore del sangue “chiamato a versare fino all’ultima goccia”. Significato questo che indirettamente traspare dalle scelte di papa Francesco, il quale ha nominato “appartenenti a 12 nazioni di ogni parte del mondo, rappresentano il profondo rapporto ecclesiale fra la Chiesa di Roma e le altre Chiese sparse per il mondo”. 

Ricordiamo i requisiti richiesti per la promozione alla dignità cardinalizia: “uomini che siano costituiti almeno nell'ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari; coloro che già non siano Vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale” (can. 353). 

Tra i nomi spiccano tre Arcivescovi emeriti e tra essi monsignor Loris Capovilla, quasi centenario, segretario di Giovanni XXIII. Con meno di ottant'anni e dunque con diritto di voto in un Conclave, vi sono quattro curiali e dodici residenziali. La maggioranza assoluta (9 su 16) di essi proviene da America Latina, Asia e Africa. Una scelta che tiene conto del fatto che la maggior parte dei fedeli della terra vive nel sud del mondo e l’Europa è una minoranza. 

L'unico porporato residenziale italiano inserito nella lista è l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, che papa Bergoglio aveva già nominato, a fine 2013, membro della Congregazione dei Vescovi. Proprio questa scelta segna un passaggio che ribalta certe dinamiche della prassi ecclesiastica, almeno per l’Italia. Perugia non è una diocesi tradizionalmente «cardinalizia». Bisogna risalire allo Stato pontificio per trovarvi un cardinale, e precisamente al 19 dicembre 1853 quando monsignor Gioacchino Pecci fu creato cardinale e quasi un quarto di secolo più tardi, il 25 febbraio 1878, eletto Papa con il nome di Leone XIII. Del resto, non c’è nessuna diocesi al mondo che sia “cardinalizia” per statuto divino o per legge canonica, e quindi non esistono nella Chiesa di Cristo diocesi di serie A e serie B. La più piccola diocesi ha tutti gli elementi necessari che caratterizzano la Chiesa universale, alla pari di un’altra più grande. E così ogni Vescovo diocesano ha la pienezza del sacerdozio, indipendentemente dalla estensione della porzione del Popolo di Dio, che è chiamato a servire.

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