martedì 21 dicembre 2010
“Excita, Domine, potentiam tuam, et veni”
domenica 5 dicembre 2010
"Verbum Domini"
“ …nella Chiesa veneriamo grandemente le sacre Scritture, pur non essendo la fede cristiana una «religione del Libro»: il cristianesimo è la «religione della Parola di Dio», non di «una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente». Pertanto la Scrittura va proclamata, ascoltata, letta, accolta e vissuta come Parola di Dio, nel solco della Tradizione apostolica dalla quale è inseparabile.”
giovedì 25 novembre 2010
La sapientia Crucis
giovedì 11 novembre 2010
Coerenza nell'educazione
“In realtà, noi viviamo nella carne, ma non combattiamo secondo criteri umani. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, 4ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, 5distruggendo i ragionamenti e ogni arroganza che si leva contro la conoscenza di Dio, e sottomettendo ogni intelligenza all'obbedienza di Cristo” (2 Cor 3-5)
San Paolo ammonisce il cristiano ad essere coerente con la fede che professa, sottomettendosi “all'obbedienza di Cristo” e sottraendosi alla sequela dei “criteri umani, ossia di quel modo di essere contemporaneo che i Vescovi italiani negli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 così descrivono: “Le persone fanno sempre più fatica a dare un senso profondo all’esistenza. Ne sono sintomi il disorientamento, il ripiegamento su se stessi e il narcisismo, il desiderio insaziabile di possesso e di consumo, la ricerca del sesso slegato dall’affettività e dall’impegno di vita, l’ansia e la paura, l’incapacità di sperare, il diffondersi dell’infelicità e della depressione. Ciò si riflette anche nello smarrimento del significato autentico dell’educare e della sua insopprimibile necessità. Il mito dell’uomo “che si fa da sé” finisce con il separare la persona dalle proprie radici e dagli altri, rendendola alla fine poco amante anche di se stessa e della vita. Le cause di questo disagio sono molteplici – culturali, sociali ed economiche – ma al fondo di tutto si può scorgere la negazione della vocazione trascendente dell’uomo e di quella relazione fondante che dà senso a tutte le altre: Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. Da ciò un richiamo alla stessa “coerenza” con l'esempio per chi è chiamato direttamente o indirettamente ad educare: “In una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di beni di consumo, il compito più urgente diventa, dunque, educare a scelte responsabili. Per questo, sin dai primi anni di vita, l’educazione non può pensare di essere neutrale, illudendosi di non condizionare la libertà del soggetto. Il proprio comportamento e stile di vita – lo si voglia o meno – rappresentano di fatto una proposta di valori o disvalori. È ingiusto non trasmettere agli altri ciò che costituisce il senso profondo della propria esistenza. Un simile travisamento restringerebbe l’educazione nei confini angusti del sentire individuale e distruggerebbe ogni possibile profilo pedagogico”. Come dire che l'educazione non conosce confini.
sabato 30 ottobre 2010
L'abc dell'amore
“Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra”.
mercoledì 20 ottobre 2010
Il Papa ai seminaristi e non solo
Alla fine dell'anno sacerdotale Benedetto XVI ha inviato una lettera ai seminaristi, tratteggiando con il solito stile sobrio e penetrante il cammino di formazione umana e cristiana del sacerdote. E' un'altra perla pastorale di questo Pontificato per chiarezza di sintesi e per il modo come si rivolge all'intelligenza e al cuore di chi la legge. Parla ai candidati al ministero sacro, ma è sicuramente utile a chiunque per il cammino personale nella fede del Cristo. Il Papa aiuta a riflettere sul significato della preghiera quotidiana come strumento di “contatto interiore con Dio, punto di riferimento della nostra vita” e “che si dona a noi nell'Eucaristia”. Così come viene sottolineata l'importanza del sacramento della Penitenza “per opporsi all'abbrutimento dell'anima, all'indifferenza che si rassegna al fatto di essere fatti così”, e, lasciandosi perdonare, imparare a perdonare gli altri. Nell'elencare le diverse discipline che impegnano lo studio dei seminaristi, il Papa ha ricordato l'importanza del diritto canonico “nella sua necessità intrinseca e nelle forme della sua applicazione pratica”e, affermando che “una società senza diritto sarebbe una società priva di diritti”, ha aggiunto:”Il diritto è condizione dell'amore”. Altro che aridità delle norme. E, infine, sul piano della maturazione umana, il riferimento “alla integrazione della sessualità nell'insieme della personalità, intesa cioè non solo come “dono del Creatore”, ma anche come “compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano”. Benedetto XVI, nell'evocare la banalizzazione della sessualità, non ha omesso di accennare agli abusi sessuali di bambini e giovani da parte di sacerdoti. Fenomeno grave, che ha sfigurato il ministero dei colpevoli oltre alle distruzioni causate alle vittime, ma che non intacca tuttavia la “missione sacerdotale, la quale rimane grande e pura” grazie a “sacerdoti convincenti, plasmati dalla loro fede. Sacerdoti che” testimoniano che in questo stato, e proprio nella vita celibataria, si può giungere ad un'umanità autentica, pura e matura”.E non è poco, anzi, vista la necessità di sacerdoti, anche in questo tempo dominato dalla tecnica e segnato dalla globalizzazione, quali messaggeri tra gli uomini del “Dio che si è mostrato in Gesù Cristo e che ci raduna nella Chiesa universale, per imparare con Lui e per mezzo di Lui la vera vita e per tenere presenti e rendere efficaci i criteri della vera umanità”. Il Dio di cui “gli uomini avranno sempre bisogno”.