martedì 25 febbraio 2014

A scuola di amicizia

La "legge del taglione" (cfr. Es 21,24), che affermava la responsabilità personale delle proprie azioni e l'uguaglianza delle persone davanti alla legge, stabiliva in sostanza che la reazione doveva essere proporzionata al danno, all'offesa recata. Gesù (cfr. Mt 5, 38-48) ci richiede il superamento dei rancori e dei conflitti, di far comprendere a colui che compie il male l'inutilità del suo gesto. 

E’ così che si costruisce la pace con noi stessi e … con gli altri. A pensarci bene, l’insofferenza, che riversiamo sugli altri, discende spesso dalla nostra solitudine, effetto a sua volta dell’indifferenza altrui. Ecco allora che diventa necessario e ineludibile valorizzare l'incontro, creando le occasioni di apertura, e sfidare così l'indifferenza. Costruire ponti, nella consapevolezza che “Non basta amare il prossimo insieme a Dio, bisogna lasciarsi amare se non si vuol rinunziare alla risposta che Dio ci offre nel prossimo”.

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